venerdì 19 dicembre 2008

CapaRezza - Il silenzio dei colpevoli

Su mettiti comodo come in un condom, che scorrono momenti lenti più di un Vic20 Commodore, sulla tela la tua vita intera con un prologo: tua madre che apre le gambe dal ginecologo; poi le tasche deserte di un bimbo povero, ma ingordo di scoperte più di Colombo Cristoforo; il tuo primo rimprovero poco dopo, avevi appiccato un fuoco per gioco come un tedoforo. Da quel giorno la tua lingua é in sciopero, hai detto: "No, non coopero". Però io ti ricorderò che sei stato picchiato da quei balordi e sotto i colpi sordi ti sei detto: "Non discuto". Muto, un concorrente a tempo scaduto, abbattuto come un cane da tartufo che ha perduto fiuto; chiederti di raccontare l’accaduto sarebbe come per Cesare chiedere aiuto a Bruto.

Rit:PARLA, LA VERITÀ É LÀ, NON DEVI NEGARLA
PARLA, CHI TAPPA LA FALLA NON RESTA A GALLA
PARLA, DALLA TUA BOCCA LIBERA LA FAVELLA COME UN FARFALLA CHE SI LIBRA DALLA CALLA.
PARLA, I MUTISMI SONO INASCOLTABILI
PARLA, I TIMORI HANNO TIMONI DEBOLI
PARLA, URLA TERMINI INTERMINABILI
PARLA, PERCHÉ IL SILENZIO É DEI COLPEVOLI.

La riconosci quella? É la tua Panda dentro ci sei tu con la coscienza sporca ed un profumo che sa di lavanda; dillo alla fidanzata che ti guarda che c’é un altra che ha la quarta e pratica il tantra. Gli anni ‘90 vanno al rallentatore, un fotogramma infiamma ‘sto proiettore, tuo padre brama un figlio dottore e passi gli anni al Campus come un detenuto a San Vittore. Ammutolendoti credi di restare in piedi, ma non ti chiami Ercolino e quantomeno siedi. Spesso cerchi sieri che offuschino pensieri si, ma non ti eclissi, ti celi dietro veli. Come vedi stenti, ne sprechi di momenti, il silenzio é d’oro e tu lo svendi ai peggior offerenti. Parla fuori dai denti, non ti penti, parla nei parlamenti, mettili sugli attenti. RIT

Fine della proiezione, fatti un’opinione e finirai come i fatti di metadone, il tuo supporto vale molto più di un corto nella rassegna dove regna la rassegnazione. Chi tace soggiace alla volontà del loquace, si beve più cazzate come la guerra di pace, rischi di impazzire più di Aiace. Devi venir fuori dal tuo fondo tipo bronzo di Riace. Invece come una prece ti stai affossando, non favelli come Paggio Fernando distratto da occhi belli. Sembri la principessa Lisa, ma mi sa che non hai cigni per fratelli. Alza il culo e non fare il muto che non sei Charlie, “Stand up for your rights”, come canta Marley. Come il Mosé scateni in me strani tarli, sappi che... ti prendo a martellate se non parli...

Nessun commento: