sabato 20 dicembre 2008

Pronomi

Attenti ai pronomi: tra "io" e "voi", meglio il "noi"
di mons. Mario Delpini
Avvenire - Milano 7 - 09.11.08
I pronomi sono paroline birichine. C’è il pronome "io". Se gli dai spazio non ti salvi più. Ci sono quelli che, di qualunque argomento si parli, hanno sempre da dire: «Anch’io ho visto... quando c’ero io .... Se fossi io... date retta a me: io ho studiato... se volete invitare un personaggio, io conosco ...». Al consiglio pastorale, alle riunione della Caritas, sul sagrato dopo la Messa e in ogni altra occasione, l’io invadente continua a proporsi. Forse uno crede di rendersi utile, di contribuire a rompere il ghiaccio, di mettere a disposizione competenza ed esperienza. Il risultato però è che uno rischia di ridurre tutto a sé e si rende insopportabile. Poi c’è il "voi". "Voi" si usa per dichiarare un’estraneità, un dissenso, talvolta addirittura un’ostilità. «Ma voi della curia...?»; «Voi preti...», «Fate presto voi dal pulpito...»; «Voi che abitate in centro che cosa ne sapete...»; «Voi ci avete abbandonato...». Quando uno dice "voi", per lo più, dà per scontato che le tue ragioni non le capisce. Forse anche dichiara che preferisce stare di fronte a protestare piuttosto che mettersi con te e cercare insieme: «Tanto voi che cosa capite?». Attenti ai pronomi. Io avrei più simpatia per il "noi".

Nessun commento: