lunedì 15 dicembre 2008

Diversi anche in questo

L'allarme degli specialisti: si muore di più per il secondo infarto, pericoli sottovalutati
Il cuore di lei si ammala per amore. Quello di lui invece per traffico e lavoro.
Ricerca presentata al congresso dei cardiologi italiani: per l'uomo e la dona lo stress ha origini diverse.
I nemici del cuore degli italiani hanno nome e cognome, ma sono diversi a seconda che la «vittima» sia uomo o donna. Ne sono convinti i cardiologi, secondo i quali le fonti maggiori di stress per il muscolo cardiaco sono per lui il luogo di lavoro e il traffico, mentre per lei la famiglia e i rapporti sentimentali. Lo rivela un sondaggio condotto a Roma al 69esimo Congresso della Societá italiana di cardiologia (Sic), e realizzato dalla Sic con il supporto di Datanalysis.
Lo stress eccessivo, ricordano gli specialisti, è un nemico della salute del cuore. E per i cardiologi intervistati non c'è dubbio: gli uomini si stressano soprattutto al lavoro (43,6%) e quando sono nel traffico (22,3%), mentre per le donne la tensione dannosa è più legata alla famiglia (40%) e ai rapporti sentimentali (23,7%).
Dal sondaggio, poi, emerge che più di un terzo dei cardiologi (35%) ritiene che oggi si muoia meno di un tempo per l'infarto, ma di più per il secondo infarto. Questo perchè si sottovalutano i pericoli, c'è trascuratezza da parte del paziente (29,8%) oppure una insufficienza dei servizi cardiologici (12,4%), o una valutazione del cuore in ambiente non cardiologico (10,5%). Secondo gli specialisti occorrerebbe garantire la presenza di un cardiologo nel Pronto soccorso (75%). La mancanza di questa figura deve essere ricondotta soprattutto a motivi economici (56,4%) e organizzativi (23%).

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