è sempre l'incontro con un padre! Deo Gratias!
Come si spiega il fenomeno del drammatico voltare le spalle alla Chiesa in alcuni dei Paesi tradizionalmente «più cattolici»? L'ho chiesto una volta a un sacerdote in Olanda e la sua risposta mi ha fatto molto pensare. "Il prete - diceva - qui era tutto; decideva tutto, perfino nell'ambito del matrimonio e della famiglia. Quando i tempi e l'evoluzione della cultura hanno fatto cadere questa dipendenza, si è passati all'eccesso opposto di un totale rifiuto".
Credo che questo spieghi, almeno in parte, la crisi in cui sono caduti, uno dopo l'altro, paesi come l'Olanda, l'Irlanda e i Paesi Baschi che erano una volta la roccaforte del cattolicesimo. Il distacco dalla Chiesa è cominciato con il distacco dal clero. Per certi versi la Lombardia, in certe sue zone, fa parte di questi paesi di avanguardia dove la Chiesa cattolica è più forte, rispettata, ricca di vocazioni. Bisogna prevenire il fenomeno...
Faccio un piccolo esempio: il modo di gestire i locali e, più in generale, le risorse parrocchiali. La gente deve capire che il parroco non si considera il padrone, come se queste fossero cose sue che egli benevolmente presta o mette a disposizione di altri, ma che si considera semplice «custode dei miei [del Signore] atri» (Zc 3, 7), uno che vigila, certo, sul corretto uso dei beni della Chiesa e discerne, insieme con altri, sul loro migliore impiego, ma che fa sentire alla gente che è cosa di tutti».
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