lunedì 13 ottobre 2008

Arte e buon gusto

Ci vuole un'arte anche per la bacheca
di mons. Mario Delpini
Avvneire - Milano 7 - 09.03.08
La bacheca della chiesa ti dà un’idea dell’aria che tira in parrocchia. C’è la bacheca deprimente: i fogli appesi ingialliscono, le puntine si staccano e i manifesti penzolano come vele ammainate. I preti novelli sembrano dispersi in guerra piuttosto che promesse per la missione. C’è la bacheca sequestrata: ti sembra di essere capitato in una parrocchia di nessuna diocesi. I manifesti di un gruppo, di un istituto religioso o di un movimento occupano tutto lo spazio: non c’è posto per il vescovo e la diocesi. C’è la bacheca batticassa: i debiti incombono, i lavori sono urgenti, i soldi mancano. Che sia Natale o Pasqua trovi esposti grafici e disegni, quadratini da riempire e scadenze da rispettare. C’è la bacheca «agenzia di viaggi»: non c’è momento in cui non sia proposto un pellegrinaggio, un’esperienza culturale, un’occasione da non perdere. C’è la bacheca invisibile: i fedeli ci passano davanti ogni domenica, ma gli avvisi restano ignorati. Il parroco talvolta si impazientisce per certe domande: «Ma se è un mese che ho esposto l’avviso...!». Ci vuole un’arte anche per la bacheca: tenere insieme tutto e dire l’essenziale perché risplenda la bellezza di una comunità, nella sua Chiesa.

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