lunedì 12 gennaio 2009

Per noi che abbiamo da mangiare

Lo studio su oltre tremila pesone pubblicato sul british medical journal
Mangiare in fretta fa davvero ingrassare
Lo conferma una ricerca giapponese: trangugiare il cibo manda in tilt il sistema che fa avvertire la sazietà
Bisogna mangiare lentamente, masticare bene (almeno 20 volte ogni boccone) e abbandonare la pessima abitudine di trangugiare tutto velocemente. Pena un girovita più abbondante. Lo dicono le mamme e lo consigliano i nutrizionisti, e oggi la toeria del «chi mangia piano ci guadagna in salute» è avvallata ulteriormente anche da uno studio condotto in Giappone presso la Osaka University e pubblicato sul British Medical Journal.
Gli scienziati hanno analizzato le abitudini alimentari di 3 mila persone, mettendo in luce che chi non si gusta tranquillamente il pasto dedicandoci tutto il tempo necessario, vede raddoppiata la possibilità di essere in sovrappeso. Questo essenzialmente perché ingozzandoci mandiamo in tilt il sistema preposto alla trasmissione del senso di sazietà, che dovrebbe dire al nostro cervello che è il momento di smettere di mangiare perchè lo stomaco è pieno. Così si finisce col mangiare più del necessario e i chili aumentano.
Poco meno della metà dei volontari che hanno partecipato allo studio hanno riferito di avere la tendenza a mangiare rapidamente. I dati raccolti dimostrano che gli uomini dalla forchetta veloce, paragonati a quelli che invece sono fedeli alla filosofia slow, e che degustano le pietanze con la giusta calma e in rilassatezza, hanno l'84 per cento di probabilità in più di essere in sovrappeso. La percentuale è addirittura raddoppiata quando si tratta del gentil sesso. E non è tutto: il rischio obesità è triplicato se, oltre a mangiare velocemente, si mangia fino a che non ci si sente sazi.
Oltre alle raccomandazioni sulla masticazione e sulla qualità del cibo con cui ci si nutre, rimane quindi valido il suggerimento di alzarsi da tavola prima di «sentirsi pieni». Assolutamente sconsigliabile consumare i pasti davanti alla televisione o al computer: meglio sedersi a tavola e degustare ciò che si ha nel piatto, magari sedendosi accanto a qualcuno che invece mangia con calma, giusto per avere un termine di paragone e magari - chissà - lasciarsi influenzare dalla lentezza.

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